1) Introduzione alla scrittura
2 gennaio 2020
Vi ricordate da bambini qual è stata la prima lezione di italiano? Ebbene sì, l’alfabeto. 21 lettere da imparare a scrivere in maiuscolo e minuscolo, prendendole una per una e ricopiandole un sacco di volte su un quaderno con i quadretti grandi.
Quando si studia una lingua che non ha i nostri stessi caratteri bisogna un po’ tornare bambini e ripartire da zero. “L’alfabeto” della lingua giapponese però è molto diverso dal nostro.
Prima di tutto, ad eccezione delle vocali, non esistono simboli (grafemi) solo per le singole lettere, ma ogni simbolo è associato a una sillaba: invece che avere il simbolo della “m” e accostarlo ai grafemi delle vocali, ci sono 5 diversi simboli per le sillabe “ma”, “mi”, “mu”, “me” e “mo”.
Un’altra grande differenza è che la stessa sillaba si può scrivere in due modi diversi a seconda che faccia parte di una parola di origine giapponese oppure di una parola importata da altre lingue. Questi due modi si chiamano Hiragana e Katakana e sono i due sillabari della lingua giapponese. Vediamoli.

Hiragana e Katakana sono quindi il punto da cui partire per studiare la lingua giapponese. Purtroppo non esistono scorciatoie, ma impararli richiede solo un po’ di tempo e pazienza. Vedremo Hiragana e Katakana nel dettaglio nei prossimi articoli, in cui oltre ai suoni puri saranno spiegate le variazioni e le combinazioni.
Ma allora tutti quei disegnini complicati che si vedono in qualsiasi testo in giapponese? Quei disegnini, o meglio ideogrammi, sono i Kanji e rappresentano la maggiore difficoltà sia per gli stranieri, che per gli stessi madrelingua.
A differenza di Hiragana e Katakana i cui grafemi rappresentano i fonemi (i suoni) della lingua giapponese, i Kanji sono più complessi perché rappresentano un concetto o un’idea.
Per capirci pensiamo ad esempio alle seguenti parole:
Acquario (dei pesci)
Acquario (simbolo zodiacale)
Acquedotto
Acquerello
Cosa hanno in comune? Il concetto di “acqua”.
Questo concetto in giapponese diventa un kanji:
水
Le parole di prima quindi diventano:
Acquario (dei pesci) 水族館
Acquario (segno zodiacale) 水槽
Acquedotto 水道
Acquerello 水彩画
Ciascun Kanji può essere costituito da un numero di tratti che va da uno a più di venti e a seconda del contesto può avere pronunce e significati diversi.
Ma perchè usare i Kanji? Non ci si poteva limitare a Hiragana e Katakana?
Certo, senza i Kanji il giapponese sarebbe più semplice, ma ci sarebbe una grande confusione. Questo perché esistono tantissimi omofoni, parole che si pronunciano nella stessa maniera ma che hanno significati diversi. I Kanji servono a esprimere questa diversità indicando il significato che si vuole intendere. Ecco che se chiedete a chi studia giapponese cosa significa una determinata parola di sicuro vi risponderà con la domanda: “scritto come? (cioè con che kanji?)”
Ah, mi sono dimenticata di dire una cosa: il giapponese normalmente si scrive in verticale dall’alto al basso e da destra a sinistra (cari mancini siete felici vero?), ma si trovano anche testi, soprattutto pubblicazioni scientifiche, in cui i caratteri sono scritti come in italiano, da sinistra verso destra.
Questa, come dice il titolo dell’articolo, è solo un’introduzione alla scrittura giapponese, giusto per darvi un’idea di quello che andremo a vedere nei prossimi articoli.
Per ora è tutto, passo e chiudo!
Roberta, i miei più sinceri complimenti! Un bel lavoro che mi ha invogliato ancora di più a provare a studiare questa meravigliosa lingua.
La mia donazione non è certo granché ma prendila come un piccolo …arigatō!
Efisio
Ciao Efisio,
grazie mille, mi fa sempre piacere quando compare un altro appassionato.
Dacci dentro 😉
Ciao, ho appena scoperto questo blog, sono molto interessata e vorrei imparare la lingua giapponese.
E’ ammirevole il tuo impegno
Grazie da parte mia
Maria
Signorina Roberta,
ho iniziato da poco a studiare giapponese da autodidatta e cercando il significato delle varie particelle mi sono ritrovata sul suo sito. E’ davvero molto utile, un ausilio alla comprensione di questa bellissima lingua, organizzato e scritto in modo molto chiaro ed esaustivo. Le faccio i miei complimenti!
Grazie davvero,
Barbara