Lezioni di Giapponese

139) Il discorso diretto e indiretto

2023年5月30日

おはようみんな!

Oggi parliamo di discorso diretto e indiretto. Per chi non se lo ricordasse, il discorso diretto è quando si riportano esattamente le parole dette o pensate da qualcuno, ad esempio

“Domani verrò al parco”, ha detto lui.

Ciò che viene detto è tra virgolette.

Il discorso indiretto è invece quando riportiamo la citazione tramite una proposizione subordinata che usa verbi come dire, pensare, esclamare ecc. La frase di prima, trasformata in discorso indiretto diventa:

Lui ha detto che domani verrà al parco.

Il discorso diretto è molto usato nei romanzi, mentre nel parlato normalmente si usa il discorso indiretto. Vediamo ora come traslare il tutto in lingua giapponese.

Discorso diretto

Partiamo dal discorso diretto. La struttura è abbastanza semplice:

“citazione” + と + verbo

La citazione è quello che viene detto e va tra virgolette. Queste però sono diverse dalle nostre, se in italiano abbiamo i due trattini “…”, in giapponese le virgolette sono「…」. Dopo la citazione si mette la particella と e infine il verbo.

「明日公園に来る」彼がと言った。
「Ashita kouen ni kuru」 kare ga to itta
“Domani verrò al parco”, ha detto lui.

「今日は一日」と彼女が言いました。
「Kyou wa tsuitachi」 to kanojo ga iimashita
“Oggi è il primo del mese” disse lei.

Spesso, quando si usa il discorso diretto, il verbo finale è in forma passiva. Ad esempio

「今日は一日」と彼女が言われました。
「Kyou wa tsuitachi」 to iwaremashita
“Oggi è il primo del mese” così è stato detto (da lei sottinteso).

Questo perchè il passivo è più vago e quindi più cortese. La traduzione letterale sarebbe quindi “è stato detto” e chi ha parlato dovrebbe essere comprensibile dal contesto.

Discorso indiretto

Passiamo adesso al discorso indiretto: la struttura è simile, ma al posto della citazione così com’è si ha una frase subordinata.

彼が明日公園に来ると言うった。
Kare ga ashita kouen ni kuru to itta.
Lui ha detto che domani verrà al parco.

彼が言った kare ga itta è la frase principale, corrispondente a “lui ha detto”, poi abbiamo と che fa da congiunzione “che” e poi la subordinata “domani verrà al parco”, cioè 明日公園に来る ashita kouen ni kuru.

Attenzione che nella frase subordinata il verbo va in forma piana. Lo stesso vale se al posto del verbo ho un aggettivo in I, un aggettivo in NA o un sostantivo. Solo con gli ultimi due è necessario che ci sia だ (questo al presente affermativo, sennò posso avere janai, datta, janakatta)

片岡さんは試合がおもしろいと言いました.
Kataoka-san wa shiai ga omoshiroi to iimashita.
Kataoka ha detto che la partita è stata interessante.

図書館が静かだと知っています。
Toshokan ga shizuka da to shitte imasu.
So che la biblioteca è tranquilla.

嘘だと思った。
Uso da to omotta.
Ho pensato che fosse una menzogna.

Notate che il discorso indiretto non funziona solo con il verbo dire, ma con tutti i verbi che si prestano come sapere, pensare, ecc.

Esiste anche una versione più colloquiale di questa costruzione: soprattutto quando il verbo è 言う iu, dire, si usa -って tte al posto di と to. Oltre a ciò, spesso il verbo iu è omesso.

彼が明日来るって。
Kare ga ashita kuru tte.
Lui ha detto che domani verrà.

もう時間がないって。
Mou jikan ga nai tte.
Ti ho già detto che non ho tempo.

またな!

2 thoughts on “139) Il discorso diretto e indiretto

  1. 今晩はロベルタ先生
    1°) ……Spesso, quando si usa il discorso diretto, il verbo finale è in f. passiva (e passata? o no?). Ad esempio
    「今日は一日」と彼女が言われました。(hai riscritto itta)
    「Kyou wa tsuitachi」 to kanojo ga iwaremashita
    2°) il と nell’esempio precedente è posto dopo il soggetto kare ga to
    in quest’ultimo precede il soggetto to kanojo ga : si può mettere indifferentemente prima o dopo, basta che segua la “citazione” o c’è qualche altro motivo che non ho compreso?
    ありがとうございます。

    1. 1) Per forma passiva intendo tutte le sue possibile coniugazioni verbali. Nell’esempio ho usato il passivo passato, ma avrei anche potuto usare il presente (iwaremasu).
      2) と e 言う non devono per forza essere attaccati, ma nel mezzo può esserci altro come ad esempio kanojo ga o kare ga. Si possono mettere sia prima che dopo と, è indifferente.

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