Lezioni di Giapponese

La spazzatura

皆、お早う!

Una delle cose su cui ho dovuto sbattere la testa durante questi mesi in Giappone è la raccolta differenziata. La gestione della spazzatura nel Paese del Sol Levante è completamente diversa rispetto a come facciamo in Italia e ora vi spiego il perchè.

Non ci sono i cestini

Partiamo da un’informazione utile anche a chi in Giappone ci va solo per una vacanza: in giro non troverete cestini, o meglio ne troverete solo pochi in posti ben definiti.

Ma perché? Ci sono diversi motivi:

  • per sicurezza
    Nel 1995 a Tokyo ci fu un attentato da parte di una setta religiosa, che causò la morte di 13 persone e circa 5800 feriti. Gli attentatori agirono in diverse stazioni della metro e dispersero dei sacchetti di plastica che contenevano gas nervino allo stato liquido (sarin), bucandoli poi con la punta di un ombrello per diffonderlo. Per impedire la possibilità che una cosa simile si ripetesse, dopo l’attentato la maggior parte dei cestini fu rimossa dai luoghi pubblici.
  • responsabilità personale
    La cultura giapponese dà molta importanza alla responsabilità del singolo per il benessere collettivo. Se una persona genera della spazzatura, è poi responsabile del suo corretto smaltimento. Il risultato?Ognuno si porta la propria spazzatura a casa.
  • più ordine e pulizia
    Sembra quasi un controsenso, ma non avere cestini rende le città più pulite. Avete presente in Italia i cestini che traboccano di spazzatura e che spesso quindi cade a terra? Via il cestino, via il problema.

Cosa fare quindi?

In alcuni posti in realtà ci sono i cestini, ad esempio:

  • in corrispondenza delle attrazioni turistiche più grandi
  • quando ci sono baracchini di street food. Di solito ogni stand ha il suo cestino e raccoglie la spazzatura che deriva dalle proprie vendite. Nel senso che, se mi mangio dei gyoza, il baracchino che me li ha venduti raccoglie anche il contenitore che li conteneva, per cui una volta finito di mangiare glielo ridò indietro.
  • dentro o all’esterno dei konbini. Visto che nei konbini si può anche mangiare quello che si compra (non in tutti, ma nella maggior parte ci sono sempre almeno un paio di tavoli disponibili per i clienti), ci sono anche i cestini in cui buttare la spazzatura che ne deriva. Può anche essere che non siano esposti, ma vi basterà dare la spazzatura al commesso.

Questi casi a parte, consiglio sempre di portarsi dietro un sacchettino in cui mettere la propria spazzatura e portarsela a casa.

Come fare la raccolta differenziata

Quello che scrivo qui è la regola che vige dove vivo (Osaka, zona Nanba). Potrebbe variare in altre parti del Giappone.

Scordatevi umido e secco. Qui c’è

  • Spazzatura combustibile (可燃ごみ kanen gomi o 燃えるごみ moeru gomi)
    Comprende residui di cibo, fazzoletti, stracci e plastica che non si riesce a pulire
  • spazzatura non combustibile (不燃ごみ funen gomi o 燃えないごみ moenai gomi)
    Comprende quello che si può riciclare, quindi
    – bottiglie di pet
    – lattine
    – vetro
    diviso in queste tre categorie.

Questa è la base e come troverete divisa la spazzatura dove trovate dei cestini.
Per la spazzatura di casa invece ci sono altre due categorie oltre a quelle sopra:

  • plastica
    tutto quello che porta il simbolo プラ (pura, abbreviazione di プラスチック, plastica)
    Attenzione che prima di essere messa nel sacchetto apposito deve essere lavata.
  • carta
    porta il simbolo 紙 (kanji che significa per l’appunto carta e che si pronuncia “kami”)

Attenzione che le bottiglie di PET, anche se hanno il simbolo di プラ, vanno smaltite da sole.

Tanto per completare la carrellata di simboli, le lattine hanno il simbolo アルミ arumi, cioè alluminio

Tutta la spazzatura di casa, opportunamente separata, va messa in sacchetti semitrasparenti di dimensione max di 30 cm. Per rifiuti più grandi, ad esempio mobili vecchi o materassi, come da noi si deve chiamare per farseli venire a prendere.

In ogni palazzo c’è un posto, di solito fuori ma recintato, dove mettere la spazzatura. Come in molti posti d’Italia, poi passano a prenderla in determinati giorni. Ad esempio nel mio quartiere

  • lunedì c’è la plastica
  • martedì e venerdì la combustibile
  • giovedì la riciclabile (bottiglie di pet, vetro, lattine)

e come regola la devo portare giù entro mezzogiorno del giorno indicato.

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