Il JLPT: consigli sullo studio e sull’esame
Consigli sullo studio
Inutile dirlo, ma per passare l’esame bisogna studiare. Per prepararsi ci vogliono poi tempi “ragionevoli”, non potete studiare tutto all’ultimo e sperare che vi vada bene. Sì, lo so che sembro una vecchia bisbetica a dirvi così, ma è la dura realtà.
D’altra parte però, capisco che studiare costa fatica e tempo e ci sono momenti che sembra tutto difficile, se non impossibile. Questi momenti passano, viveteli, ma non dateci troppo peso.
Che fare quindi quando non si ha voglia o si è demotivati? Come sfruttare al massimo il tempo per prepararsi? Eccovi degli spunti da provare, della serie psicologia spicciola ma che per me ha funzionato.
L’importante è iniziare
Spesso per me la parte più difficile è iniziare, per cui mi convinco che vada bene anche solo fare poco: della serie se studio almeno un quarto d’ora poi posso fermarmi.
Ovvio che un quarto d’ora non serve a granché, ma il fatto di mettermi lì sui libri e INIZIARE a studiare, fatto il quarto d’ora, mi fa sembrare più semplice farne un’altro. Così i 15 minuti diventano mezz’ora e poi un’ora. Avessi iniziato già con l’idea di fare un’ora, la cosa mi sarebbe sembrata più pesante e avrei avuto ancora meno voglia.
Avere una scaletta
Una volta che avete già studiato la grammatica, i kanji ecc da libri approfonditi e avete davanti i libri di preparazione al JLPT, fatevi un programma con tutto quello che dovete fare: dividetevi il materiale a seconda del tempo che avete a disposizione e fatevi una scaletta di come procedere. In questa scaletta consiglio di non essere ottimisti, ma di pensare che a volte lo studio andrà bene e a volte potreste incontrare delle difficoltà (qualcosa che non capite subito o che vi richiede più tempo del previsto). Per questo al programma aggiungete del tempo bonus in caso di imprevisti. Se tutto va bene e finite prima del previsto, la vostra autostima ne guadagnerà, avrete più tempo per ripassare e un pizzico di tranquillità in più.
Cambiare argomento
Può capitare che un giorno non abbiate voglia di esercitarvi sui kanji perché non ne potete più. Oppure che non abbiate l’energia mentale per affrontare la grammatica. In questi casi passate ad altro: che sia leggere un testo o esercitarsi nell’ascolto, oppure ripassare i vocaboli. Di cose da studiare ce ne sono e non vi troverete di sicuro senza. L’importante è che facciate qualcosa e che, prima o poi, ritorniate sull’argomento che avete momentaneamente messo da parte.
Immersione totale
Oltre a studiare, cercate di immergervi il più possibile nella lingua giapponese: ascoltate qualche gruppo j-rock o j-pop, guardatevi un anime o una serie tv, anche con i sottotitoli, oppure ascoltatevi un podcast. Alla fine tutto fa brodo. Attenzione che queste attività sono un qualcosa in più, non sostituiscono lo studio vero e proprio.
Dichiarare il proprio obiettivo
Quando l’affrontare l’esame è solo un’idea nella propria testa, si studia sì, ma, se alla fine si rinuncia o si rimanda, non ci sono conseguenze. C’è sempre il prossimo anno, no?
Quando invece si parla del proprio obiettivo ad altri, che siano i genitori, gli amici, il/la moroso/a ecc, ci si mette automaticamente sottopressione: dentro di noi sappiamo che ogni tanto le persone a cui l’abbiamo detto ci chiederanno come sta andando lo studio, quando è l’esame, se siamo pronti, anche solo per fare conversazione. Sembra una cosa banale, ma si creano delle aspettative. Per come sono fatta io, questo mi metteva un po’ di pepe, perché in caso di rinuncia avrei dovuto spiegare il perchè. Insomma, dichiarare il mio obiettivo mi ha impedito di essere troppo indulgente con me stessa e mi ha costretto a darmi una mossa.
Farsi aiutare dagli altri
Nel mese prima dell’esame, quando avevo già studiato e dovevo ripassare, una mia amica mi ha dato un’enorme mano. L’ho conosciuta in un lavoro passato, quando mi sono trovata ad essere la manager di questa ragazza: lei era al primo lavoro, appena uscita da scuola, e mi sono trovata a doverle spiegare come funzionava l’azienda e cosa svolgere la sua mansione. Giorno per giorno la formavo e, visto il rapporto amichevole, la bacchettavo e prendevo un po’ in giro (e lei rispondeva per le rime, eh!). Capite bene che, quando le ho parlato dell’esame e le ho chiesto se poteva interrogarmi durante la pausa caffè, non si è fatta sfuggire l’occasione: ogni giorno la pausa diventava un gioco a quiz dove io ero quella in ansia e lei la professorina con la bacchetta. Anche se erano 5-10 min al giorno, il continuare e continuare a ripetere mi ha aiutato molto e vedere che sapevo rispondere mi ha dato anche un po’ di tranquillità. In più, non è male coinvolgere altri: farli partecipare all’ansia da esame, festeggiare poi in caso di riuscita o farsi consolare se va male, avere il supporto di qualcuno è una spinta in più.
Consigli sull’esame
Qui vi lascio dei consigli pratici per l’esame. Sono piccole cose, ma per esperienza possono rendervi le cose un pelino più facili.
- Portatevi un orologio analogico, cioè quello con le lancette. So che ormai fa molto vintage, perchè tutti hanno lo smartwatch, ma quest’ultimo, assieme al cellulare, non è permesso durante l’esame. Di solito in aula c’è un’orologio, ma non si sa mai e, visto quanto è cruciale il tempo, è bene avere o in caso farsi prestare un orologio per sapere sempre l’ora e di conseguenza quanto tempo si ha
- Portatevi matita, gomma e temperino. Se avete la matita con la mina, portatevi una mina in più, non sia mai che quella che avete si rompa. All’esame non sono permesse penne.
- Arrivate all’esame pronti, cioè con lo stomaco pieno e la vescica vuota. Approfittate poi delle pause tra una sezione e l’altra, in genere vi danno 10-15 minuti.
- Se non sapete una domanda, lasciatela per ultima. Spesso si fa l’errore di impiegare troppo tempo sulle domande su cui non si è sicuri, col rischio di non riuscire a finire. Non vi viene la risposta al volo? Fatevi un segno accanto alla domanda, in modo che sia ben visibile e passate oltre. Ci potrete tornare alla fine, dopo aver fatto tutte le domande che sapete.
- Se proprio non sapete la risposta, piuttosto che lasciarla in bianco sparatela a caso. Le risposte non date infatti non vi tolgono punti, ma valgono zero, quindi non rischiate nulla a tentarle, anzi ci guadagnate un 25% di probabilità di imbroccarla.
- Fate attenzione nel segnare le risposte. Il foglio delle risposte è a parte, vi consiglio man mano che rispondete alle domande di segnarvi le risposte e poi alla fine, una volta risposto anche alle domande che non sapete, ricontrollatele per bene. Non sia mai che non passiate l’esame perchè avete sbagliato riga nel segnare la risposta.
- Nella parte di lettura, prima leggete le domande e poi andate a cercare la risposta nel testo. Vi assicuro che non avrete il tempo di leggere tutto, per cui dovete andare dritti a cercare cosa vi serve.
- Quando a casa fate le prove di esame cronometratevi. Non dovrete solo dare le risposte corrette, ma dovrete saperle dare velocemente. Insomma, dovete allenare anche la velocità.
- Nell’ascolto, leggete prima la domanda per capire cosa chiede e poi durante l’ascolto scrivetevi degli appunti o qualsiasi nota che possa servirvi. Ad esempio, se la domanda prevede di scegliere tra 4 immagini, man mano che ascoltate il dialogo escludete quelle sbagliate facendoci sopra un segno.
Se volete aggiungere altri consiglio o scrivere della vostra esperienza, lasciate un commento.