Lezioni di Giapponese

133) Dare e ricevere parte 2

2023年4月4日

おはようみんな!

Nella lezione scorsa abbiamo parlato di come tradurre i verbi dare e ricevere in giapponese con morau (ricevere), ageru (dare) e kureru (dare a me) nel caso di oggetti. Oggi vediamo che questi tre verbi possono essere usati anche quando si da o si riceve un’azione.

Prima di tutto, indipendentemente da quale tra ageru, kureru e morau si usa, il verbo che esprime l’azione che si da/riceve deve essere in forma in TE.

-te ageru

Prendiamo ad esempio il verbo 教える oshieru, che vuol dire spiegare o insegnare (transitivo).

あげる ageru abbiamo visto che è dare, tranne nel caso “dare a me”, quindi oshiete ageru diventa un “dare l’azione dello spiegare”. Capiamo meglio con un esempio:

山田さんに問題を教えてあげました。
Yamada-san ni mondai wo oshiete agemashita.
Ho spiegato a Yamada il problema.

Il soggetto qui è sottinteso (watashi wa/ga) mentre Yamada-san è il complemento di termine marcato dalla particella に ni e 問題を mondai wo è il complemento oggetto, cioè il cosa è stato spiegato.

Notate che in italiano dico semplicemente che ho spiegato a qualcuno, ma in giapponese questo si traduce come un dare l’azione dello spiegare e quindi con oshiete ageru.

-te kureru

Quando ricevo io l’azione, ma il soggetto è chi da, cioè quando danno a me, si usa くれる kureru sempre con il verbo dell’azione data coniugato in forma in TE.

山田さんが問題を教えてくれた。
Yamada-san ga mondai wo oshiete kureta.
Yamada mi ha spiegato il problema.

Yamada qui è il soggetto che da l’azione dello spiegare. A chi? A me perché c’è kureru. Avrei potuto anche aggiungere nella frase “watashi ni”, cioè a me, ma questo di solito è sottinteso perché già implicito in kureru.

-te morau

Finiamo con もらう morau, cioè ricevere. Se si cambia il soggetto da chi spiega a chi riceve la spiegazione, al posto di ageru o kureru usiamo morau.

私は山田さんに問題を教えてもらいました。
Watashi wa Yamada-san ni mondai wo oshiete moraimashita.

Questo esempio letteralmente si traduce con “ho ricevuto l’azione dello spiegare il problema da Yamada”, ma in italiano suona ovviamente male. In realtà se ci pensate in lingua italiana non esiste un vero e proprio equivalente di questo caso. Di solito diciamo semplicemente “Yamada mi ha spiegato il problema”, quindi la stessa traduzione di quando c’è kureru. In pratica quando traduciamo dal giapponese all’italiano le cose si semplificano, mentre nel caso opposto dobbiamo farci le domande: chi è il soggetto? questo da o riceve? In questo modo possiamo capire che verbo tra ageru, kureru e morau usare e quindi tradurre la frase nel modo corretto.

Nota: di solito quando si riceve un’azione questa ha un’accezione positiva, un po’ come fosse un favore.

Facciamo un altro esempio. Pensate a un genitore che da da mangiare al figlio tornato a casa tardi. Il genitore si offre di scaldargli la cena:

これを温めてあげるか
Kore wo atatamete ageru ka?
Ti riscaldo questo?
lett ti do l’azione di scaldare questo?

Se invece il punto di vista fosse del figlio:

これを温めてくれるか
Kore wo atatamete kureru ka?
Puoi riscaldarmi questo?
lett. mi puoi dar l’azione di riscaldare X?

-te yaru

Un caso un po’ a parte è il verbo やる yaru, che vuol dire fare o dare. Verbo(te) + yaru è un’alternativa a -te + ageru, ma fate attenzione che si usa quando o si parla a qualcuno di un livello più basso di noi (tipo il ceo che si rivolge all’ultimo assunto) o quando si vuole insultare qualcuno. In ogni caso non è per niente carino, ve lo metto per completezza ma è meglio se usate ageru.

見せてやる。
Misete yaru
Ti faccio vedere io.

殺してやる。
Koroshite yaru.
Ti uccido.

L’ultimo esempio lo si sente spesso negli anime: letteralmente sarebbe “ti do l’azione dell’uccidere” che quindi in italiano diventa “ti uccido” o “ti ammazzo”.

またね!

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