Lezioni di Giapponese

37) Esistenza: c’è / ci sono

2020年 10月 13日

こんにちは みなさん!
Oggi vediamo come esprimere l’esistenza, ovvero come dire “c’è” e “ci sono”. Introdurremo anche una nuova particella che forse vi confonderà un po’ le idee: la particella が ga.
Ma non fasciamoci la testa prima di essercela rotta. Iniziamo!

いる iru e ある aru

Per esprimere il concetto di esistenza in giapponese si usano due verbi: いる iru, che nella sua forma cortese diventa います imasu, e ある aru che in forma cortese si dice あります arimasu.

La forma negativa per いる iru è いない inai (いません imasen in forma cortese), mentre per ある aru è ない nai (ありません arimasen in forma cortese). Più avanti vedremo meglio la forma negativa, intanto ve l’ho messa per completezza.

Quando si usa いる e quando ある?

Il significato di いる iru e di ある aru è lo stesso, ovvero l’esistenza, ma si usano in casi diversi.

La differenza fondamentale è che いる/います iru/imasu si usa per gli esseri viventi, mentre ある/あります aru/arimasu per gli oggetti non animati.

Facciamo degli esempi

Forma piana affermativa
いぬ が いる。
Inu ga iru.
C’è un cane.

Forma cortese affermativa
いぬ が います。
Inu ga imasu.
C’è un cane.

Forma piana negativa
いぬ が いない。
Inu ga inai.
Non c’è un cane.

Forma cortese negativa
いぬ が いません。
Inu ga imasen.
Non c’è un cane.

Se al posto del cane, e quindi di un essere vivente, ci fosse un oggetto inanimato, non potrei usare いる/います iru/imasu ma dovrei usare ある/あります aru/arimasu.

Forma piana affermativa
ケーキ が ある。
Keeki ga aru.
C’è una torta.

Forma cortese affermativa
ケーキ が あります。
Keeki ga arimasu.
C’è una torta.

Forma piana negativa
ケーキ が ない。
Keeki ga nai.
Non c’è una torta.

Forma cortese negativa
ケーキ が ありません。
Keeki ga arimasen.
Non c’è una torta.

Oltre ai nostri “c’è” e “ci sono” si possono usare iru e aru anche per esprimere il verbo avere nel senso di possesso. Ad esempio

ペン は あります。
Pen wa arimasu ka.

Letteralmente si traduce come “c’è una penna?”, ma se qualcuno vi rivolge questa domanda intende chiedere “hai una penna?”

Idem con いる/います iru/imasu

いぬ は います か。
Inu wa imasu ka.

Letteralmente si traduce con “c’è un cane?”, ma se vi chiedono così assume il significato di “hai un cane?”

Fin qui è chiaro?
Se avete notato nei primi esempi ho usato la particella が ga mentre negli ultimi la particella は wa. Perché?

La particella が ga

Di solito nei libri di testo trovate scritto che la particella は wa indica il tema della frase, mentre la particella が ga indica il soggetto. Questo purtroppo non fa capire granché perché prima di tutto in italiano non abbiamo un vero e proprio tema della frase (possiamo cavarcela con “riguardo a..”) e secondo perché traducendo sia が ga che は wa in italiano sembra che indichino tutte e due il soggetto.

E quindi?

Non preoccupatevi, la differenza tra queste due particelle è uno degli argomenti che confondono di più chi studia giapponese.
Per questo penso che meriti una lezione a parte: nella prossima lezione cercheremo di sviscerare la questione arrivando al bandolo della matassa.

Intanto concentratevi non sulle particelle, ma su いる iru e ある aru: provate come compiti per casa a fare qualche frase usandoli nelle quattro forme viste negli esempi e magari, per ripassare, aggiungete le posizioni imparate nelle lezioni 35 e 36.

またね!

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